Biografia

Emilio Maria Beretta, 27.3.1907 Muralto (presso Locarno),1.7.1974 Ginevra. Emilio Adolfo Beretta, che assumerà in seguito il nome di Emilio Maria Beretta. Nella sua famiglia, originaria da Mergoscia, in Val Verzasca, si è insegnanti elementari per tradizione. Tuttavia suo padre, Efrem Beretta, dirige a Muralto la Birreria Nazionale di Locarno, fondata nel 1854 dal nonno, a lungo sindaco di Minusio. Sua madre, Maria Martinoni, maestra, ha dato la luce a tre femmine e sei maschi, di cui Emilio è il minore. Il suo dono e il suo gusto per la pittura si rivelano all’età di sette anni.
1923 Malgrado i rimproveri paterni si stabilisce a Ginevra, per seguire i corsi della Ecole des Beaux-Arts. Con quattro altri allievi (Albert Chavaz, Albert Decarli detto Januarius di Decarli, Paul Monnier, Pierre-Barthélemy Pitteloup) forma il gruppo della Ecole des Pâquis.
1928 Con Albert Chavaz eseguisce la sua prima decorazione murale nel salotto della casa paterna, a Muralto. Lavora con Alexandre Cingria e Jean-Louis Gampert fino al 1936. Aderisce alla Société de Saint-Luc, fondata da Cingria, François Fosca e Marcel Poncet per favorire il rinnovamento dell’arte sacra.
1930 Studia a Parigi e lavora con Gino Severini. Vi espone con il gruppo Raison d’être, che riunisce molti artisti della Svizzera romanda, fra cui Emile Chambon, Albert Chavaz, Alexandre Cingria, Théodore Stravinsky, gruppo che si chiamerà in seguito Romanité, con la partecipazione di Constant Rey-Millet, Jean-Louis Gampert, Paul Monnier, quando esporrà a Losanna e a Ginevra nel 1930-1932.
1932 Sposa a Ginevra Isabelle Cingria, figlia del pittore, da cui ha una figlia, Maria-Assunta, nel 1933.Abita nella Maison de verre di Le Corbusier. Trascorre le estati in Ticino.
1939 Affresca la chiesa di Mézières, opera dell’architetto Fernand Dumas, nel cantone di Friburgo. In Ticino con il suo amico lo scrittore e critico d’arte Piero Bianconi, frequenta gli artisti ticinesi e italiani della sua generazione.
1943 In seguito al suo divorzio, si trasferisce in uno studio, in rue de Candolle, a Ginevra. Incontra spesso lo scrittore Charles-Albert Cingria, amico d’infanzia, il critico Edouard Müller-Moor, il pianista Dinu Lipatti, il direttore d’orchestra Victor Desarzens, Edwin Löhrer.
1945 Si trasferisce in Ticino, a Gordevio, nella Valle Maggia. Affresca il battistero della chiesa di Verscio.
1952 A Gordevio si risposa con Monique Hentsch, da cui ha una figlia nel 1953, Anna-Martina. In occasione della decorazione delle decorazione delle cappellette della Via Crucis di Comologno, paesino di montagna in Val Onsernone, forma coi suoi compagni di allora, Mario Marioni, Pietro Salati, Alberto Salvioni e Giuseppe Bolzani, il gruppo La Barca che vuole riallacciarsi ad una tradizione estetica lombarda.
1953 Affresca la chiesa del Christ-Roi, al Petit Lancy, vicino a Ginevra, opera affidatagli dall’architetto André Bordigoni.
1954 Si stabilisce per dieci anni a Parigi, dove si dedicherà soprattutto alla pittura di cavalletto. Vi frequenta numerosi artisti, fra cui Severini, Balthus, Zadkin, Giacometti, Fenosa, Cartier-Bresson, Silvagny, Stanislas Fumet o ancora l’archeologo Michel Fleury. Dal suo amico, il poeta Georges Hugnet, incontra Valentine Hugo, Marie-Laure de Noailles, la principessa di Rohan, Alberto Magnelli, Man Ray, Tristan Tsara. Nella bottega del corniciaio Helmir, in via Guénégaud, stringe amicizia con una calorosa cerchia di emigrati russi, che accoglie anche il “barone” Mollet, sedicente segretario di Apollinaire, o il principe cartaginese Abdul Wahab, amico di Charles-Albert Cingria e di Amedeo Modigliani. Entra a fare parte del Collège de Pataphysique, fondato con spirito surrealista da Alfred Jarry. Durante questo periodo fecondo, su richiesta dell’architetto Denis Honnegger, realizza delle vetrate per la chiesa di Bois-le-Questoy, a Haumont, nel nord della Francia (1959),e per Maurice Novarina esegue una decorazione destinata agli edifici scolastici di Pont-Audemer (1962).
1964 Lascia Parigi per stabilirsi nei dintorni di Ginevra, in una casa nel villaggio di Troinex, dove il cerchio dei suoi amici si ingrandisce di numerosi artisti, pittori, musicisti e scrittori. Su richiesta di Marcel Lamy, esegue degli scenari per la Bohème, Carmen e Alissa, destinati al Grand-Théâtre di Ginevra. Nel 1966 crea inoltre degli scenari per L’Orpailleur, opera teatrale di Jacques Aeschliman, messa in scena alla Comédie di Ginevra.
Nel periodo 1965 a 1970 esegue numerose opere decorative.
1971 Acquista in Toscana, a Camaiore, presso Lucca, una vasta dimora che decorerà e dove abiterà d’estate.
1974 La città di Locarno gli consacra un’importante mostra nel museo Castello Visconteo. Minato da un male incurabile, muore in luglio a Ginevra. Riposa nel cimitero di Troinex.

 

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