Biografia
Mariapia Borgnini, ∗ 5.4.1952 Bellinzona. Dal 1968 al 1972 si forma alla scuola magistrale di Locarno. Dal 1971 al 1978 insegna alle scuole comunali di Viganello. Frequenta quindi l’Accademia di Brera (1978-1982),diplomandosi in pittura con una tesi su «Il pensiero artistico nel Novecento europeo», discussa con Jole de Sanna. In questo stesso periodo è responsabile del Centro giovanile per il tempo libero del Comune di Viganello, dove anima e organizza attività a carattere socioculturale e ricreativo. Dal 1984 al 1987 coordina un progetto educativo di animazione promosso dalla Televisione svizzera, dal Dipartimento della pubblica educazione del Cantone Ticino e dal Comitato Einstein di Torino. Nel 1985 vince il Premio Giubileo Unione di banche svizzere. Nel 1986 nasce sua figlia Gilda. In questo stesso anno allestisce la prima personale di pittura e disegni alla Galleria Arf Art di Jesi (Ancona). Nel 1989 esegue le prime sculture-oggetto. Dal 1989 partecipa a esposizioni collettive e personali in gallerie private, spazi espositivi, centri culturali e musei in Svizzera e all’estero. Dal 1992 affianca alla ricerca artistica il Progetto di integrazione culturale per giovani stranieri (promosso dal Dipartimento istruzione e cultura del Cantone Ticino),dove cura i laboratori creativi sul colore e sul linguaggio fotografico. Nel 1996 espone al Centre culturel suisse di Parigi: per questo spazio realizza un’importante installazione tridimensionale. Sempre nel 1996 ottiene (con Gianfredo Camesi) il quinto premio del concorso per un intervento artistico all’Università Dufour di Ginevra; nel 1998 vince il concorso per la decorazione del cortile interno della Biblioteca cantonale di Bellinzona, dove realizza, in collaborazione con Daniele Garbarino, l’opera Eclissi II.
Agli inizi del percorso artistico di Mariapia Borgnini si situano i dipinti ad olio, superfici dense di sovrapposizioni cromatiche nere, blu e grigie con rapidi tocchi di rosa, di bianco e di nero mischiati. Le profonde zone d’ombra create dal nero si trasformano progressivamente, su superfici blu sempre più vaste, in un segno cuneiforme, preludio delle figure triangolari che si ripresenteranno incessantemente nei lavori del decennio seguente. Nel gruppo successivo di opere (1987-88),disegni a carboncino su carta bianca, i triangoli si intensificano e pullulano sulla superficie moltiplicandosi in numero infinito.
Al 1989 risalgono le prime sculture dipinte che si riallacciano alla pittura e al disegno accentuandone la componente plastica e il verticalismo: grandi piramidi costruite attorno ad un telaio metallico ricoperto di stoffa rivestita di gesso, colla e sabbia. Su queste superfici l’artista interviene come sul supporto bidimensionale della tela, raggiungendo un effetto pittorico con i segni ottenuti mischiando pigmenti e carbone. Oltre i limiti della tela si situano anche gli interventi su muro, concepiti come parte integrante dell’architettura stessa: alla Galleria Roberto Monti di Modena (1990),agli incontri internazionali d’arte Arte domani 3 di Spoleto (1992) e alla Civica galleria d’arte Villa dei Cedri a Bellinzona (1995). Il coinvolgimento dello spazio è perseguito anche nei lavori del biennio successivo (1992-94),derivati dalle sculture precedenti: lo scheletro di metallo serve ora da sostegno a una faccia delle piramidi e a tavole quadrate, scabre e interamente ricoperte di carbone. Nelle tele di grande e piccolo formato prevale la superficie monocroma: sulle stesure di carbone si innestano pieghe simili a pelli, talvolta lisce e lucide, talvolta ruvide e opache.
La grande installazione realizzata per il Centre culturel suisse di Parigi (1996) riassume gli elementi principali della ricerca dell’artista: un maestoso colonnato nero e argento, ideato come complemento dell’architettura esistente, prosegue l’indagine sulla luce avviata con i dipinti neri. L’apice di questo percorso è costituito dal ciclo pittorico Eclissi, composto da sessantasei tele nere, di grande formato, attraversate da una verticale d’argento, che si concretizza in un’unica grande installazione sulla tematica spazio-temporale.
Opere: Bellinzona, Credit suisse; Bellinzona, Museo Villa dei Cedri; Cento, Museo civico d’arte moderna; Chiasso, Credit suisse; Ginevra, Musée Rath; Locarno, Pinacoteca comunale Casa Rusca; Lugano, Fondo Cotti; Lugano, Museo cantonale d’arte; Lugano, Banca dello Stato; Lugano, Società di banche svizzere; Lugano, Unione di banche svizzere; Modena, Civica galleria d’arte moderna.
Monique Luzzani, 2006
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https://www.rsi.ch/info/ticino-grigioni-e-insubria/Pioggia-benefica-dautore--900245.html