Biografia
Franco Francese, * 5.10.1920 Milano, † 1996 Milano. È stato un artista precocissimo: alcuni suoi disegni giovanili si datano a metà degli anni '30. Si iscrive alle scuole della Società Umanitaria di Milano dove frequenta i corsi di incisione e stringe amicizia con Alfredo Chighine; successivamente frequenta l’Accademia di Brera scegliendo il corso di scultura di Giacomo Manzù. Dipinge, ma alle prime mostre si presenta con opere grafiche: da Ciliberti a Milano (con Chighine e Sinopico) nel 1946; ai premi di disegno Diomira del 1948 e 1949, l’edizione che lo vede vincitore. Illustra per Einaudi, e nel 1954 allestisce le sue prime personali a Milano e a Brescia. Negli anni sessanta diversi pittori subiscono il suo influsso, ma, Francese si isola progressivamente, partecipando ad una serie di mostre. Del 1963 è un'importante antologica a Brescia, l'anno successivo espone alla rassegna Arte a Milano a Palazzo Reale, nel 1965 al Kunstmuseum di Winterthur e a Lugano. Altre personali a Bellinzona e Parma (1966),a Roma (1970),e ancora da Bergamini (1966 e 1969). Nel 1968 compie un viaggio nelle Fiandre dove studia l'antica pittura fiamminga. Nel 1975 si lega alla Galleria Toninelli dove nello stesso anno espone presentato in catalogo da V.Sereni. Nel 1981 presenta una serie di ritratti di Elide, la compagna appena scomparsa; nel 1986 espone alla galleria Montrasio di Monza presentato da V.Sgarbi. Fra le mostre antologiche quelle di Campione d'Italia (1983, Galleria Civica),Ravenna (1984, Loggetta Lombardesca),Ferrara (1991, Palazzo dei Diamanti),Mendrisio (1995, Museo). La grande pittura di figura di Franco Francese, di forte impegno sociale, affronta con forza, spessore culturale e coinvolgimento emotivo, per ampi cicli, i grandi temi legati all'esistenza umana: il lavoro, l'amore, il distacco, la solitudine, la morte. I suoi dipinti hanno titoli emblematici e ormai famosi come Notti d’amore, La bestia addosso, Melanconia del Dürer, Notte stellata, Imbarco, L’uccello batte sui vetri, Elegia per Kronstadt, Dispera di elevarsi, Erica e il diavolo, L’addio, L’atelier, Sole notturno, Tramonto in città, L’acqua scorre tra le dita.
Artista precocissimo: i disegni giovanili datano dalla prima metà degli anni '30. L'attività disegnativa sottenderà costantemente e intensamente quella pittorica. Nei primi anni Trenta si iscrive alle scuole della Società Umanitaria di Milano dove frequenta i corsi di incisione e stringe amicizia con Alfredo Chighine. Dal 1936 frequenta il Liceo artistico di Brera, avendo come docente Angelo del Bon. Nel 1945 si iscrive all'Accademia di Brera scegliendo il corso di scultura di Giacomo Manzù. Dipinge (Nudo sdraiato, 1946, Milano, Civiche Raccolte d'Arte) ma alle prime mostre si presenta con opere grafiche: da Ciliberti a Milano (con Chighine e Sinopico) nel 1946; ai premi di disegno Diomira del 1948 e 1949, l'edizione che lo vede vincitore. Illustra per Einaudi, con una cartella di incisioni e con disegni, il Testamento di Villon e Delitto e castigo di Dostoevskij. Nel 1954 allestisce le sue prime personali alla Galleria La Colonna di Milano (presentata da M. De Micheli) e alla Galleria della Piazza Vecchia di Brescia. Nel 1954 vince i Premi Marzotto e Suzzara. Nel 1955 soggiorna a Parigi. Nel 1961 trasferisce lo studio da via San Primo a via Borgonuovo. Anche se questo è un decennio in cui diversi pittori subiscono il suo influsso, lungo gli anni sessanta Francese si isola progressivamente, tanto che da questo momento i dati esterni della sua biografia si riducono all'elenco delle mostre o poco più. La bibliografia di Francese annovera lungo gli anni i nomi di G. Ballo, in Pittori italiani dal Futurismo ad oggi (Roma 1956),F.Russoli che firma il catalogo della mostra Il dopoguerra: la pittura italiana dal 1945 al 1955 a Ferrara, R.Tassi, su Paragone nel 1963. L'artista espone con regolarità a Milano presso la Galleria delle Ore dal 1960 e la Galleria Bergamini (nel 1961 con testo di E. Tadini, nel 1963 con testo di M. Valsecchi). Del 1963 è un'importante antologica a Brescia.
Figura tetragona e umbratile della Milano del secondo Novecento, il pittore Franco Francese è stato uno dei rappresentanti più alti di una linea espressionista dell'arte italiana. I coniugi Boschi Di Stefano avevano collezionato alcune sue opere degli anni giovanili, quando, vicino all'ambiente di Corrente, aveva attraversato una fase picassiana che si può apprezzare nelle sale della Casa Museo. Negli spazi della scuola di ceramica, invece, si racconta nella sua complessità il tormentato percorso artistico ed esistenziale di un pittore solitario ma attento a quanto accadeva attorno a lui, che si troverà in sintonia con le ricerche di una generazione di pittori più giovani, e che soprattutto piacerà molto ai poeti e agli uomini di lettere milanesi, da Mario De Micheli ed Emilio Tadini a Vittorio Sereni, fino a Giovanni Testori e a Dante Isella, di cui ricordiamo le importanti testimonianze. Allo stesso tempo, Francese è fra i pochi a capire precocemente la grandezza della pittura di Mario Sironi, che lo aiuterà a fare i conti con la lezione di Francis Bacon, della quale rimane traccia nelle figure anatomicamente sgraziate e animalesche (non a caso un suo importante ciclo di lavori si intitola La bestia addosso). Dal racconto della vita contadina, progressivamente, di ciclo pittorico in ciclo pittorico, il suo lavoro si concentra su interni chiusi e notturni, popolati di teschi che rimandano a una dimensione di crisi esistenziale. Egli "non è mai, o quasi mai", scriveva Sereni, "un artista gradevole. Ma subito dopo, abolendo d'un colpo ogni esca di piacevolezza, appassiona".
Dipinge (Nudo sdraiato, 1946, Milano, Civiche Raccolte d'Arte) ma alle prime mostre si presenta con opere grafiche: da Ciliberti a Milano (con Chighine e Sinopico) nel 1946; ai premi di disegno Diomira del 1948 e 1949, l’edizione che lo vede vincitore. Illustra per Einaudi, con una cartella di incisioni e con disegni, il Testamento di Villon e Delitto e castigo di Dostoevskij. Nel 1954 allestisce le sue prime personali alla Galleria La Colonna di Milano (presentata da M. De Micheli) e alla Galleria della Piazza Vecchia di Brescia. Nel 1954 vince i Premi Marzotto e Suzzara. Nel 1955 soggiorna a Parigi. Nel 1961 trasferisce lo studio da via San Primo a via Borgonuovo. Anche se questo è un decennio in cui diversi pittori subiscono il suo influsso, lungo gli anni sessanta Francese si isola progressivamente, tanto che da questo momento i dati esterni della sua biografia si riducono all'elenco delle mostre o poco più.
La bibliografia di Francese annovera lungo gli anni i nomi di G. Ballo, in Pittori italiani dal Futurismo ad oggi (Roma 1956),F.Russoli che firma il catalogo della mostra Il dopoguerra: la pittura italiana dal 1945 al 1955 a Ferrara, R.Tassi, su Paragone nel 1963. L’artista espone con regolarità a Milano presso la Galleria delle Ore dal 1960 e la Galleria Bergamini (nel 1961 con testo di E. Tadini, nel 1963 con testo di M. Valsecchi). Del 1963 è un'importante antologica a Brescia, introdotta da F.Arcangeli che già aveva firmato la presentazione alla Biennale di Venezia del 1960 e darà altre fondamentali testimonianze sul pittore. Nel 1964 espone alla rassegna Arte a Milano 1945-1964 a Palazzo Reale. Nel 1965 al Kunstmuseum di Winterthur e a Lugano. Altre personali a Bellinzona e Parma (1966),a Roma (1970),e ancora da Bergamini (1966 e 1969). Nel 1968 compie un viaggio nelle Fiandre dove studia l'antica pittura fiamminga. Nel 1975 si lega alla Galleria Toninelli dove nello stesso anno espone presentato in catalogo da V.Sereni. Nel 1981 presenta una serie di ritratti di Elide, la compagna appena scomparsa, alla Galleria 32 di Milano. D.Isella nel 1982, G.Testori, M. Rosci, S.Crespi e A.Crespi accompagnano con testi altri appuntamenti espositivi. Nel 1986 espone alla galleria Montrasio di Monza presentato da V.Sgarbi; nel 1988 nella stessa sede con testo di F.Porzio, studioso costantemente vicino all’artista lungo gli ultimi anni. Fra le mostre antologiche quelle di Campione d'Italia (1983, Galleria Civica),Ravenna (1984, Loggetta Lombardesca),Ferrara (1991, Palazzo dei Diamanti),Mendrisio (1995, Museo). A cura di M.Goldin è la prima antologica postuma nel 1997 alla Casa dei Carraresi in Treviso. A Monza da Montrasio la prima mostra omaggio in sede privata, dopo la scomparsa dell'artista. La grande pittura di figura di Franco Francese, di forte impegno sociale, affronta con forza, spessore culturale e coinvolgimento emotivo, per ampi cicli, i grandi temi legati all'esistenza umana: il lavoro, l'amore, il distacco, la solitudine, la morte. I suoi dipinti hanno titoli emblematici e ormai famosi come Notti d’amore, La bestia addosso, Melanconia del Dürer, Notte stellata, Imbarco, L’uccello batte sui vetri, Elegia per Kronstadt, Dispera di elevarsi, Erica e il diavolo, L’addio, L’atelier, Sole notturno, Tramonto in città, L’acqua scorre tra le dita.
Link:
https://ilmanifesto.it/franco-francese-nel-deposito/
https://www.larena.it/argomenti/cultura/franco-francese-da-rivalutaredopo-un-decennio-1.2887609
https://www.galleriamarini.it/franco-francese
https://antologica.comune.acquiterme.al.it/portale/2017/11/17/1987-franco-francese/
https://www.santagostinoaste.it/opere/francese-franco-due-sulla-panchina-20041962-151-443.asp
https://www.milanocastello.it/sites/default/files/COMUNICATO%20STAMPA_2.pdf
https://www.youtube.com/watch?v=y8HS52mRSxM
https://www.laregione.ch/culture/arte/1344547/umano-segno-del-vivere
https://www.larivista.ch/rivista/2019/gennaio/58/#zoom=z