Biografia

Paolo Mazzuchelli, * 27.1.1954 Lugano. Dopo un anno di frequenza al Centro scolastico industrie artistiche di Lugano, nel 1971 Mazzuchelli si iscrive all’Accademia di Brera a Milano. Nel 1982 vince il concorso di disegno indetto dal comune di Chiasso e tiene, sempre a Chiasso, la prima mostra di rilievo alla Galleria Mosaico. Dopo il periodo formativo, vive e lavora in Ticino dove è parte di un tessuto di vivaci scambi, testimoniato dalle collettive alla Städtische Galerie zum Strauhof a Zurigo (1984),alla Kunsthalle im Hammer (1985) e allo Stadthaus (1993) di Olten, e ai Musei civici di Varese (1987). Nel 1992 e nel 1993 ottiene la Borsa federale. Dagli anni ’90 esperienze di contaminazione fra immagine, poesia e musica vedono Mazzuchelli in rapporto con artisti e scrittori gravitanti intorno al poeta visivo Franco Beltrametti e sono presentate oltre che a Venezia, alla Fondazione Querini Stampalia (1995),anche a Locarno, Milano e Zurigo. Dal 1993 espone alla Galleria Art Magazin di Zurigo. Nel 2000 Villa dei Cedri di Bellinzona ordina un fondo, presentato nel 2002 e conservato presso il museo, che documenta in dettaglio, attraverso una nutrita scelta di lavori su carta, l’importanza crescente dell’atto grafico nel suo lavoro: dai disegni di esordio ai grandi fogli a china e carboncino fino alle grandi stampe policrome esposte al Museo Epper di Ascona nel 1998.

Pittore segnico e di materia spessa ai suoi esordi, Mazzuchelli è artista di ascendenza surrealista, espressionista e informale. Il gesto istintivo e il colore ad alta valenza emotiva veicolano con forza nei suoi primi lavori quel «passaggio di una bestia nell’intimo» che l’artista pone in questo momento alla base dell’esplorazione artistica. Il corpo è presentato nelle sue funzioni estreme, negli stati di dolore e di dissoluzione. Della natura viene messa in rilievo la forza vitale irrazionale.

Ma già dal 1985 lo scavo continuo nell’interiorità porta l’artista a scegliere il nero come unico colore e, qualche anno più tardi, il disegno come unico mezzo espressivo. All’inizio degli anni ’90 Mazzuchelli elabora, a partire da tracce lasciate dal corpo su fogli di grandi dimensioni, figurazioni sempre più visionarie. Con modalità estatica sovrappone metafore corporeee all’elemento di natura e crea un repertorio di immagini simboliche: il tubero/cuore, le radici/vene, i tessuti/celle del favo, la zolla/encefalo. Rilievi di paesaggio, insetti, rettili, erbe, funghi sono parte di un mondo fenomenico che l’artista prende come punto di partenza per una espansione percettiva che conduca a un confronto più approfondito con la propria coscienza. Attraverso il disegno e la scrittura ne registra il continuo fluire e percepisce nel mondo naturale una precarietà di equilibrio, un disagio incombente che fanno eco alla precarietà, al disagio psichico umano. Emblematica a questo proposito è la serie di disegni relativi alla riserva naturale delle Bolle di Magadino (1995). Il passaggio dal disegno alla produzione a stampa, che interviene verso la metà degli anni ’90 con la prima serie di grandi xilografie policrome Giardini di topo (1997-98),comporta un distacco fisico dalla superficie di lavoro che permette all’artista una maggior distanza emozionale dall’opera. Le ricerche di Mazzuchelli si concentrano su immagini monumentali, collegate in una narrazione. Il materiale iconico integra via via suggestioni disparate: pizzi e carte geografiche, personaggi delle fiabe e dei fumetti, oggetti d’uso e versi poetici, icone dell’arte classica e della cultura pop, come nel ciclo Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? Il processo di stampa che sovrappone l’immagine per strati di colore sfasati uno rispetto all’altro e di tonalità psichedelica, acida e mentale, produce una sorta di immagine video inceppata. L’opera/schermo accoglie i contenuti della coscienza e li apre a una dimensione collettiva. Indaga il rapporto che intercorre fra l’archetipo assopito nell’inconscio e l’immagine nuova che lo fa risuonare e lo riattualizza.

Opere: Bellinzona, Museo Villa dei Cedri, Fondo Paolo Mazzuchelli; Bellinzona, Collezione Credit Suisse; Chiasso, Collezione Credit Suisse; Locarno, Pinacoteca comunale Casa Rusca; Locarno, Collezione Banca della Svizzera italiana; Lugano, Museo cantonale d’arte; Lugano, Collezione Banca del Gottardo; Lugano, Collezione Banca della Svizzera italiana; Lugano-Manno, Collezione Unione di Banche Svizzere; Mendrisio, Museo d’arte; Zurigo, Collezione Banca Baer.

Daria Caverzasio Hug, 2005

 

 

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http://www.villacedri.ch/PAM-Paolo-Mazzuchelli-0419a700

http://pampaolomazzuchelli.ch/bio.html

http://www.masilugano.ch/it/883/paolo-pam-mazzuchelli

 

 

 

 


Fotografie di MAZZUCHELLI Paolo PAM

Paolo MazzuchelliPaolo MazzuchelliMostra di Paolo Mazzuchelli al MASI 2020Mostra di Paolo Mazzuchelli al MASI 2020Mostra di Paolo Mazzuchelli al MASI 2020Mostra di Paolo Mazzuchelli al MASI 2020Mostra di Paolo Mazzuchelli al MASI 2020Mostra di Paolo Mazzuchelli al MASI 2020Mostra di Paolo Mazzuchelli al MASI 2020Mostra di Paolo Mazzuchelli al MASI 2020Mostra di Paolo Mazzuchelli al MASI 2020Mostra di Paolo Mazzuchelli al MASI 2020Mostra di Paolo Mazzuchelli al MASI 2020Mostra di Paolo Mazzuchelli al MASI 2020Mostra di Paolo Mazzuchelli al MASI 2020Mostra di Paolo Mazzuchelli al MASI 2020
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