Biografia
Fabio Pusterla, * 3.5.1957 Mendrisio. Si laurea a Pavia con Maria Corti.
La prima raccolta di poesie, Concessione all’inverno, esce da Casagrande, a Bellinzona, nel 1985. Suscita il consenso immediato di critici e poeti. La sua poesia selvatica, luminosa, molto comprensibile, conquista il pubblico. Una poesia che combina tempeste e spiragli. Nature sublimi e catrame. Lampi lirici, ma anche tuoni politici. Moniti, carezze, visioni. Da allora, si succedono Bocksten, Le cose senza storia, Pietra sangue, Folla sommersa, Corpo stellare e Argéman. Nel Nervo di Arnold propone un ampio itinerario tra le pieghe più feconde della letteratura contemporanea. Significativa anche la sua amicizia con Philippe Jaccottet, celebre poeta francese di cui traduce varie opere: Il barbagianni. L’ignorante, Alla luce d’inverno, E, tuttavia. Ha tradotto per Marcos y Marcos anche l’opera di Antoine Emaz, Sulla punta della lingua.
Ha ricevuto il Premio Montale (1986),il Premio Schiller (1986, 2000, 2011),il Premio Dessì (2009); i Premi Prezzolini (1994),Lionello Fiumi (2007) e Achille Marazza (2008) per la traduzione letteraria; il Premio Gottfried Keller (2007),il Premio svizzero di letteratura (2013) e il Premio Napoli (2013) per l’insieme dell’opera.
Fabio Pusterla vive ad Albogasio, sulla frontiera fra Italia e Svizzera, e insegna letteratura italiana all’Università USI di Lugano.
Le sue opere sono state tradotte e pubblicate in molte lingue. Per Marcos y Marcos dirige anche la collana poetica Le Ali e ha pubblicato le raccolte di poesia Pietra sangue, Bocksten, Folla Sommersa, Il nervo di Arnold, raccolta di saggi sulla poesia contemporanea, Le cose senza storia, Corpo stellare, Argéman e Cenere, o terra.
Alla sua figura e alla sua opera è dedicato lo splendido documentario Libellula gentile di Francesco Ferri.
Laureato in lettere moderne presso l'Università di Pavia, vive e lavora tra la Lombardia e la Svizzera: Ha insegnato lingua e letteratura italiana presso il Liceo cantonale. Insegna lingua e letteratura italiana presso l’Università di Lugano; ha tenuto per alcuni anni dei corsi presso l’Università di Ginevra. È stato tra i fondatori della rivista letteraria "Idra", edita a Milano da Marcos y Marcos. È attivo come poeta, traduttore (soprattutto dal francese, con qualche incursione nella letteratura portoghese) e saggista. Collabora a giornali e riviste in Svizzera e in Italia. Dal 2014 è professore titolare presso l'ISI (Istituto di Studi italiani) di Lugano.
Oltre a numerosi saggi di argomento linguistico e letterario, ha pubblicato con Claudia Patocchi il volume Cultura e linguaggio della Valle Intelvi (Senna Comasco, 1983; ristampa 2006), e con Angelo Stella e Cesare Repossi l'antologia Lombardia (Brescia, La Scuola, 1990). Ha inoltre curato per la Fondazione Bembo l'edizione critica delle opere narrative di Vittorio Imbriani (3 vol., Milano, Longanesi-Guanda, 1992-1994). Nel 2007 ha pubblicato il volume di prose critiche Il nervo di Arnold. Saggi e note sulla poesia contemporanea (Milano, Marcos y Marcos); del 2012 il libro di prose e saggi in parte autobiografici Quando Chiasso era in Irlanda (Casagrande, Bellinzona). I suoi interventi sulla scuola e sull’insegnamento sono raccolti nel libro Una goccia di splendore. Riflessioni sulla scuola (nonostante tutto) (Casagrande, Bellinzona, 2008). Ha anche curato una raccolta di scritti dei suoi studenti liceali relativi alla lettura, con il titolo Grandi avventure di giovani lettori (Dadò, Locarno, 2012). Insieme a Elisabetta Motta ha infine dato alle stampe il volume Colori in fuga (La vita felice, Milano, 2012).
Fra le sue traduzioni, si ricordano quella di numerose raccolte poetiche di Philippe Jaccottet (Il Barbagianni. L'Ignorante, con un saggio di Jean Starobinski, Torino, Einaudi, 1992; Alla luce d’inverno. Pensieri sotto le nuvole, Milano Marcos y Marcos, 1997); E, tuttavia, seguito da Note dal botro (ivi, 2006) e dei versi raccolti nel volumetto Edera e calce (Ancona, 1995). Sempre di Jaccottet ha tradotto le prose di viaggio italiane contenute in Libretto (Milano, Scheiwiller, 1995),il volume Paesaggi con figure assenti (Locarno, Dadò / Coll. CH, 1996, poi 2009),il saggio Austria (Torino, Bollati Boringhieri, 2003), il libro La ciotola del pellegrino (Casagrande, Bellinzona, 2007) e l’ampia antologia La poesia romanda (Dadò, Locarno, 2012). Ha inoltre tradotto e prefato il romanzo Adagio dello scrittore portoghese Nuno Judice (Sestante, Ripatransone, 1994),e vari testi in prosa e in poesia di Yves Bonnefoy (Antiplaton),Nicolas Bouvier (da Le dedans et le dehors),André Frénaud, Guillevic, Maurice Chappaz, Corinna Bille, Eugenio De Andrade, Benjamin Fondane, Jean-Luc Nancy apparsi in rivista o in antologie. Ha curato l'antologia della poesia francese contemporanea Nel pieno giorno dell'oscurità (Milano, Marcos y Marcos, 2000) e il volume Piccole storie crudeli di Corinna Bille (Bellinzona, Casagrande, 2001).
Sua la Prefazione, intitolata Le parti de la clartè all'edizione complessiva dell'opera di Philippe Jaccottet apparsa nel 2014 nella Bibliothéque de la Pléiade.
In campo poetico, accanto alle pubblicazioni in riviste o antologie, è autore dei libri Concessione all’inverno (con prefazione di Maria Corti, Bellinzona, Casagrande, 1985, 2001), Bocksten (Milano, Marcos y Marcos, 1989, 2003), Le cose senza storia (ivi, 1994, 2007), Isla Persa (Locarno, I semi del Salice, 1998), Laghi e oltre (con Alida Airaghi e Anna Felder, Lietocollelibri, 1999), Pietra sangue (Milano, Marcos y Marcos, 1999), Folla sommersa (ivi, 2004); e delle plaquettes Sotto il giardino (con versione francese e tedesca, Losanna, 1992), Tra la terra e il cielo (con Antonio Rossi e Francesco Scarabicchi, incisioni alla maniera nera di Alberto Rocco e un'introduzione di Massimo Raffaeli), Danza macabra (Lietocollelibri, 1995), Bandiere di carta (a cura di Fabrizio Mugnaini, Scandicci, 1996), Movimenti sull'acqua (Lietocollelibri, 2003), Ipotesi sui castori (Flussi, Valmadrera , 2002), Sette frammenti dalla terra di nessuno (ivi, 2003) e Le storie dell’armadillo (I Quaderni d’Orfeo, Milano, 2006). In collaborazione con l'artista Massimo Cavalli ha inoltre realizzato il libro d'arte Pietre, per le edizioni Sassello di Novazzano (2001); con l'artista Luca Mengoni le cartelle Drosofile (2003) e Corpo stellare (2005); con Adalberto Borioli Caverna d’infanzia (2007); per le edizioni Pulcinoelefante numerosi volumetti (Fiume, Deposizione, Nel mese di gennaio, febbre, dum vacat, Leo corre, Vento su rose, Anagrammi, Le pietre verdi),in collaborazione con gli artisti Luciano Ragozzino, Franco Spazzi, Jgor Ravel, Gianni Bolis e Adalberto Borioli; nella collana Il robot adorabile ha infine pubblicato il testo Oltre le onde, con una fotografia di Mario De Biasi, e la plaquette Terra ritrovata (con tempere di Adalberto Borioli),mentre con Samoa Remy ha realizzato il libro d’arte Sulle rive, tra le foglie, sui rami (Lithos, 2008). Del 2010 il libro d’arte Luogo basso, con cinque serigrafie dell’artista Jean-Michel Jaquet (edizioni sottoscala) e la raccolta di prose giocose Sinsigalli (con gronchi, carrubi e mestizzi) (edizioni d’If, Napoli, 2010). Del 2014 è il libro d'arte Versi dell'assenza di luce, edito da Joseph Weiss a Mendrisio, con tre incisioni dell'artista Bruno Biffi.
Nel 2009 è apparso un ampio volume antologico Le terre emerse. Poesie 1985-2008 (Torino, Einaudi, 2009) che riassume buona parte della sua ricerca poetica; la raccolta più recente si intitola invece Corpo stellare (Marcos y Marcos, 2010). Il suo prossimo volume, Argéman, è in corso di stampa per i tipi della Marcos y Marcos.
Le sue opere poetiche sono tradotte in francese (Me voici là dans le noir, trad. di Mathilde Vischer, Lausanne, Empreintes, 2001; Une voix pour le noir, trad. di Mathilde Vischer, pref. di Philippe Jaccottet, Lausanne, Ed.D'en Bas, 2001; Deux rives, trad. di Philippe Jaccottet e Béatice de Jurquet, Le Chambon-sur-Lignon, Cheyne, 2002; Le choses sans histoire, trad. di Mathilde Vischer, Lausanne, Empreintes, 2002; Ultimes paysages, trad. di Eric Dazzan, prefaz. di Casimir Prat, Jögun, L’Arrière-Pays, 2009), Histoires du tatou (trad. di Mathilde Vischer, Zoé, 2010), Dortoir des Ailes (trad. di Claude Cazalé, Calligrammes, 2013),tedesco (Solange Zeit bleibt, trad. e pref. di Hanno Helbling, postf. di Massimo Raffaeli, Zürich, Limmat Verlag, 2002; un’ampia scelta anche nel volume AA.VV, Das Gewicht eines gewendeten Blattes / Il peso di un foglio girato, a c. di Jacqueline Aerne, Orlando Budelacci e Thierry Greub, postfaz. Di Vincenzo Mengaldo, ivi, 2004; Zur Verteidigung der Schule, trad. di Barbara Sauser, Limati Verlag, 2010; Bocksten, trad. di Jacqueline Aerene, ivi 2010 e nel numero speciale della rivista tedesca Metaphorà, 3/4, 1998, a c. di Michael von Killisch-Horn) e serbo (Stvari bez istorije, Beograd, Radbooks, 2003; Potopljena gomila, 2007; entrambi tradotti da Dejan Illic). Numerose le traduzioni, in queste e in altre lingue, apparse in riviste o antologie. Del 2008 è il volume Bocksten, nella versione spagnola di Rafael-José Diaz, accolta nelle edizioni Qualéa; del 2012 l’antologia in lingua inglese Days full of caves and tigers, curata da Simon Knight, presso Arc Plublications.
Sulla sua figura il regista Danilo Catti ha realizzato il documentario Salamandre, gatti ciechi, rotaie, nell'ambito del ciclo "Lettere dalla Svizzera" (produzione SRG SSR idéé suisse, 1998).
Tra i principali riconoscimenti, il Premio Montale (1986), il Premio Schiller (1986, 2000, 2010), il Premio Dessì (2009); i Premi Prezzolini (1994), Lionello Fiumi (2007) e Achille Marazza (2008) per la traduzione letteraria; il Premio Gottfried Keller (2007),il Premio Svizzero di Letteratura (2013) e il Premio Napoli (2013) per l’insieme dell’opera.
testo ripreso da:
https://search.usi.ch/it/persone/5dae7610d9d327f8a89004911f5a755b/pusterla-fabio-angelo
Link:
https://www.rsi.ch/speciali/cultura/elogio-della-follia/biografie/Fabio-Pusterla-7160948.html
https://formavera.com/2018/09/17/fabio-pusterla-cenere-o-terra/
https://123dok.net/document/7qv14ldq-tempo-leggere-goccia-splendore-fabio-pusterla.html
https://www.tio.ch/archivio/poestate/1146014/il-mestiere-di-poeta-secondo-fabio-pusterla
https://direpoesia.wordpress.com/tag/fabio-pusterla/
https://selimabdullah.com/2017/02/28/in-questa-parte-del-mondo/
https://www.rsi.ch/rete-due/Gita-a-Chiasso-4391572.html
https://marcosymarcos.com/libri/pietra-sangue/
https://www.youtube.com/watch?v=x8zzUw4OP3A
http://www.poesiaallachiarafonte.ch/Fabio-Pusterla/mobile/
Neue Gedichte 2010-2020
In seinen jüngsten Lyrikbänden «Argéman» (2014) und «Cenere, o terra» (2018),die der Übersetzer Christoph Ferber in einer umfassenden Auswahl vorstellt, lässt sich Fabio Pusterla von verschiedensten Beobachtungen, Begegnungen, Stimmen, Gesprächen oder Erinnerungen inspirieren. Seine Motive findet er bald in der gesellschaftlichen Realität, in den Ungereimtheiten des Alltags oder in der ihn stets aufs Neue herausfordernden Aktualität, bald in der Natur, deren philosophisch vertiefte Betrachtung um den zentralen Gedanken von Zerstörung und Entstehung, Leben und Tod kreist. Pusterlas Gedichte gehen den Weg zurück, gegen die Strömung, der Quelle entgegen, um dem Vergessen zu trotzen, Erinnerungen zu bewahren. Vor der Natur, vor dem Geheimnis der Schönheit sind wir alle gleich, rufen uns seine Gedichte zu, und sie rufen zugleich die Möglichkeit in Erinnerung, dass wir uns der reinen Biologie, dem Zufall und den blinden Kräften entziehen können und dass Frieden möglich ist auf einer Erde, die uns trägt und ernährt, sofern wir verantwortungsvoll mit ihr umgehen. Der Zyklus «Figurine d’antenati» (2020),in dem Gestalten aus unserer Vergangenheit evoziert werden, rundet den Band ab.