Biografia
Frank Philip Stella, 12.5.1936 Malden, 4 maggio 2024 New York. È stato un pittore e scultore statunitense minimalista. Ha vissuto e lavorato tra New York e Newburgh. Nasce a Malden, Massachusetts, un sobborgo di Boston, ed è il primogenito di una coppia di origini italiane. Il padre, Frank Stella, era un ginecologo, mentre la madre, Constance Aida Santonelli, una casalinga che aveva frequentato una scuola di design. Tra il 1950 e il 1954 frequenta la Phillips Academy di Andover, dove assiste alle lezioni di Patrick Morgan studiando pittura e storia dell'arte in compagnia di Carl Andre. Nel 1958 termina gli studi alla Princeton University, New Jersey, laureandosi in storia. All'università incontra Michael Fried, anche lui studente a Princeton e segue i corsi tenuti da William Seitz, futuro curatore del MoMA e Stephen Greene. Sempre in questi anni inizia a visitare i musei e le gallerie d'arte di New York.
Nell'estate del 1958 si trasferisce a New York, prendendo in affitto un loft in Eldridge Street. All’età di 23 anni ha la possibilità di esporre quattro Black Paintings al MoMA in occasione della mostra Sixteen Americans (16 dicembre 1959 - 17 febbraio 1960) curata da Dorothy Miller, che lo aveva scoperto grazie alla galleria Tibor de Nagy dove, dal 7 al 25 aprile 1959, nella mostra Selections era stata esposta l'opera Club Onix. Inoltre durante la pianificazione di Sixteen Americans, nell'estate del 1959, Miller fece visita insieme a Leo Castelli allo studio di Stella. I Black Paintings saranno introdotti, nel catalogo della mostra, da Carl Andre. Contemporaneamente prende parte alla mostra Three Young Americans, allestita all'Allen Memorial Art Museum dell'Oberlin College, in Ohio. Nell'agosto del 1959 entra a far parte della scuderia di artisti di Leo Castelli. Infatti, dal 27 settembre al 15 ottobre 1960 gli spazi della Leo Castelli Gallery di New York ospitano un percorso espositivo incentrato su Stella, che in seguito tornerà ad esibire i propri lavori nella galleria del collezionista italo-americano. In aggiunta, durante i primi sei mesi a New York, Stella lavora, dai tre ai quattro giorni a settimana, come imbianchino. Questo spiega l'impiego, per la realizzazione dei quadri, di pigmenti pastosi e a basso costo solitamente utilizzati dagli imbianchini. Pigmenti che andava ad acquistare ad Essex Street dove si trovavano le botteghe dei commercianti di vernici.
Nel 1961, in compagnia di Sidney Guberman, viaggia in Florida per vedere le costruzioni di Frank Lloyd Wright. Sempre nel 1961 viaggia anche in Europa facendo tappa in Gran Bretagna, Spagna e Francia, ma avrà anche la possibilità di visitare le moschee e i giardini del Marocco. In Spagna si reca a Siviglia, Cordova e Granada. Inoltre a Londra, nell'inverno del 1961, sposa la critica d'arte Barbara Rose con Michael Fried che fece da testimone. Nel 1969 la coppia divorzia dopo aver avuto due figli: Rachel e Michael Stella. Nel febbraio 1962 torna in America. Nell'estate del 1963 viene nominato artista residente presso il Dartmouth College di Hanover, New Hampshire, e qua insegnerà anche pittura. L'inverno lo trascorre viaggiando in Iran in compagnia di Henry Geldzahler, curatore del MoMA, e sotto la raccomandazione dei coniugi Woodward direttori di una fondazione che selezionava le opere d'arte da inserire nelle ambasciate americane. In quanto commissario degli Stati Uniti per la Biennale di Venezia Alan Solomon, direttore del Jewish Museum di New York, lo inserisce, insieme a John Chamberlain, Claes Oldenburg e Jim Dine nel gruppo di giovani artisti che esposero alla XXXII Biennale (20 giugno - 18 ottobre 1964). Le opere di Stella, insieme a quelle di Robert Rauschenberg, Jasper Johns, Chamberline, Dine e Oldenburg furono allestite nel palazzo dell’ex consolato americano situato sul Canal Grande, nei pressi di San Gregorio.
Nell'inverno del 1965 visita il Brasile fermandosi a Rio De Janeiro e São Paulo. Il 14 ottobre 1966 prende parte alla performance Open Score di Rauschenberg. Dal 15 al 16 aprile 1966 partecipa al simposio The current moment in art sponsorizzato dall’Art Institute di San Francisco. Nel gennaio 1967 si trasferisce a Irvine, California, dopo essere stato nominato artista residente presso l'università della California, ma non insegnerà dato che non pronuncerà il giuramento di fedeltà allo stato della California. Nell’estate invece si reca a Regina, Canada, ad insegnare pittura a un workshop estivo promosso dall’università di Saskatchewan. Sempre nel 1967, a Tokyo, si aggiudica il first prize della Biennial Exhibition of Paintings. Questo è anche l'anno in cui Stella e l’incisore Kenneth Tyler avviano una collaborazione destinata a durare quasi 35 anni e che porterà alla produzione di circa 400 edizioni di stampa. Nell’aprile 1976 prende parte al progetto BMW art car, ideato dall’automobilista Hervé Poulain. Progetto per cui dovette dipingere la carrozzeria di una BMW 3.0 CSL che poi fu guidata, nel giugno 1976, da Peter Gregg e Brian Redman a Le Mans. Nel febbraio 1978, a New York, si sposa con la pediatra Harriet McGurk. La coppia avrà due figli: Peter e Patrick Stella.
Nel 1981 il sindaco di New York gli consegna l'Award for Arts and Culture. Dal settembre 1982 al giugno 1983 gli viene concessa la residenza all’accademia americana di arte e lettere di Roma, ciò gli permette di approfondire l’arte di Caravaggio e Rubens. Successivamente, in occasione della mostra The Age of Caravaggio tenutasi al MET nel 1985, scrive un articolo sul pittore italiano che poi sarà pubblicato sul New York Times. A partire dagli anni ’90 Stella ha cominciato a sperimentare anche nel campo dell’architettura con cui in passato era entrato in contatto dato che, negli anni ’50, aveva condiviso lo studio di New York con l’architetto Richard Meier.
Nel 2001 viene insignito della Gold Medal of the National Arts Club. Il 1º maggio 2007 il MET ha inaugurato due mostre su Stella. La prima, Frank Stella: Painting into Architecture (1º maggio - 29 luglio 2007),ha riunito alcuni dei progetti architettonici che l’artista ha ideato tra gli anni ’90 e 2000; mentre nella seconda, Frank Stella on the Roof (1º Maggio - 28 ottobre 2007),a scandire il percorso sono state delle sculture monumentali in acciaio come Memantra (2005).
Nel 2009 il presidente Barack Obama ha consegnato all’artista la National Medal of Arts. Dal 7 febbraio al 6 maggio 2012 delle opere di Stella sono state ospitate nel palazzo delle Esposizioni di Roma in occasione della mostra Il Guggenheim. L’avanguardia americana 1945–1980 curata da Lauren Hinkson. Nel 2016 vince il Lotos Foundation Prize nell'ambito delle arti e delle scienze. Nel 2018 cede a Christie's una selezione di opere d'arte provenienti dalla sua collezione privata. Tra queste figurano lavori di Joan Miró, David Hockney e Jan Sanders van Hemessen.
L’artista è noto soprattutto per i suoi dipinti minimalisti e per il suo rifiuto a interpretare il suo lavoro. Celebre la frase che era solito rivolgere ai critici: “Ciò che vedi è ciò che vedi”.
Più avanti nella sua carriera ha esplorato colore e forma, realizzando anche dipinti con motivi geometrici. Negi anni 70 e 80 ha incorporato alluminio e fibra di vetro nei suoi pezzi, per poi dedicarsi a sculture per gli spazi pubblici.
Il Museum of Modern Art di New York gli ha dedicato due retrospettive, una nel 1970 e un’altra nel 1987.
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https://www.artapartofculture.net/2024/05/08/frank-stella-il-minimalista/