Biografia

Paolo Bellini, * 28.2.1941 Mendrisio. Conclusa la scuola dell’obbligo, Bellini inizia a lavorare in una fonderia dove apprende le tecniche della fusione in bronzo e ha modo di conoscere diversi artisti, fra cui Jean ArpEmilio StanzaniRemo Rossi, Lynn Chadwich e Olivier Strebelle. I suoi primi tentativi di modellazione risalgono agli ultimi anni ’50 e nel 1961, su consiglio di alcuni di questi artisti, si iscrive all’Accademia di Brera dove frequenterà i corsi di Marino Marini. Terminati gli studi, soggiorna in Belgio come assistente dello scultore Strebelle, poi inizia l’attività in proprio, intercalando il lavoro con viaggi di studio. Nel 1973 vince il primo premio a un concorso per un’opera monumentale a Mendrisio che realizza nel 1975. Nel 1985 abbandona il bronzo e inizia a realizzare sculture servendosi di metalli recuperati e saldati. Nel 1990 è nominato membro della Commissione federale di belle arti a Berna, carica che rimetterà nel 1996. A partire dagli anni ’80 il suo percorso espositivo si amplifica fino alla personale tenuta al Centro culturale svizzero di Parigi nel 1990, due anni dopo progetta e realizza un’istallazione monumentale nella chiesa di S. Croce a Riva San Vitale, nel 1995 e 1996 allestisce due importanti mostre sulla sua scultura in ferro prima alla Pinacoteca comunale Casa Rusca di Locarno, poi alla Galleria d’arte moderna e contemporanea di Verona. Tra le sue successive personali si ricordano quelle presentate nel parco di Villa Saroli a Lugano (2000),al Museo Villa dei Cedri di Bellinzona (2003) e al Museo Vela a Ligornetto (2007).

Fin dai suoi esordi, a partire dal 1964, l’opera di Paolo Bellini si colloca decisamente all’interno della tradizione scultorea del primo Novecento e delle avanguardie storiche: i suoi primi bronzi sul tema della figura-paesaggio o della maternità si caratterizzano infatti per una plasticità molto compatta, a piani fortemente sbalzati, dove si riscontrano influenze riferibili al postcubismo e all’arte di Henry Moore. A partire dal 1967 l’artista abbandona progressivamente la scultura figurativa e si indirizza verso una libera astrazione della forma che però porta dentro di sé lontana memoria di una realtà organica: testa, corpo, fiore, albero. Bellini si muove con libertà, ricorrendo a materiali dalle diverse peculiarità e procedendo per contrappunto, sviluppando ricerche che indagano i termini contrapposti di linea o di volume, di compattezza o di sfondamento delle masse, di pesantezza o di leggerezza, di superfici lucide e opache. Nel 1977 torna a una più immediata figurazione in bronzo, alla figura umana caratterizzata da una modellazione molto materica e pittorica. Una scultura che, durante i primi anni ’80, tende sempre di più alla bidimensionalità con evidenti richiami informali, ma anche con pareti che si fanno sempre più lisce e lucenti, quasi metalliche. Dall’inserzione di lamine e dalla sperimentazione di materiali nuovi deriverà l’ultima fase della scultura, caratterizzata dall’abbandono del bronzo e realizzata direttamente in metallo saldato; dapprima (1985) con laminati d’alluminio di scarto industriale, poi, dal 1987, con il ferro. Si tratta di materiale usato e gettato che lo scultore ora recupera e rivitalizza con intendimenti diversi rispetto alla loro funzione originaria: alle forme iniziali, geometricamente più composte, di ascendenza postcubista e costruttivista, si sostituiscono soluzioni più mobili, in cui il ferro, piegato e modulato come fosse un duttile foglio di carta, viene usato più liberamente, non solo con l’intento di celare la costruttività dell’opera ma anche di farne dimenticare la connaturata rigidità.

Opere: Bellinzona, Collezione Repubblica e Cantone Ticino; Bellinzona, Museo Civico Villa dei Cedri; Chiasso, Biblioteca comunale; Chiasso, corso S. Gottardo; Kloten, aeroporto; Locarno, largo F. Zorzi; Collezione Città di Lugano; Mendrisio, Piazzale alla Valle; Mendrisio, Raccolta dell’Ospedale della Beata Vergine; Riva San Vitale, lungolago; Zofingen, Collezione comunale.

Claudio Guarda, 2005

 

Link:

http://www.paolobellini.ch/biograf.html

https://www.google.com/search?biw=1330&bih=718&tbm=isch&sa=1&ei=ZE5jXMeGN-iCrwSAuLv4DQ&q=paolo+bellini+artista&oq=paolo+bellini+artista&gs_l=img.3...5442.10067..10792...0.0..0.103.934.9j1....2..1....1..gws-wiz-img.......0j0i30j0i8i30j0i24.jXAoAxKvz9A

https://www.centroculturalechiasso.ch/spazio_officina/paolo-bellini-scultura-sinestetica/

https://mendrisio.ch/una-scultura-per-il-piazzale-lafilanda/

 

 

 

 


Fotografie di BELLINI Paolo

  • Art Gallery L'UOVO DI LUC
  • Art Gallery L'UOVO DI LUC
  • Art Gallery L'UOVO DI LUC
  • Art Gallery L'UOVO DI LUC
  • Art Gallery L'UOVO DI LUC
  • Art Gallery L'UOVO DI LUC
  • Art Gallery L'UOVO DI LUC
  • Art Gallery L'UOVO DI LUC
  • Art Gallery L'UOVO DI LUC
  • Art Gallery L'UOVO DI LUC
  • Art Gallery L'UOVO DI LUC
  • Art Gallery L'UOVO DI LUC
  • Art Gallery L'UOVO DI LUC
  • Art Gallery L'UOVO DI LUC
  • Art Gallery L'UOVO DI LUC
  • Art Gallery L'UOVO DI LUC
  • Art Gallery L'UOVO DI LUC
  • Art Gallery L'UOVO DI LUC
  • Art Gallery L'UOVO DI LUC
  • Art Gallery L'UOVO DI LUC

© 1999 - 2024 Art Gallery UOVO DI LUC | Spazio Arte Mappale 249 | Via Virano | 6814 Cadempino | Privacy