Biografia

Mario Marioni, * 2.9.1910 Milano, † 18.3.1987 Mendrisio. Figlio di Federico Marioni, incisore-vedutista e stampatore, titolare della Calcografia di Milano, frequentata da numerosi artisti: di cultura tardo-ottocentesca molti, ma anche rappresentanti tra i più validi delle nuove generazioni, da Umberto Boccioni a Renato Birolli. Dal contesto domestico, significativi insegnamenti e impressioni; dopo il liceo artistico non prosegue negli studi accademici; allievo del pittore Giovanni Lentini, insegnante di disegno a Brera. Primi risultati personali sulla metà degli anni ’30. Nel 1938 muore il padre. Costretto dagli avvenimenti bellici, nel 1943 lascia Milano e con la madre, milanese di origine, si stabilisce a Lugano. Contatti con artisti locali e con l’ambiente culturale intorno al Circolo italiano di lettura. Collabora a Gazzetta ticinese (dove gli è collega lo scrittore ticinese Mario Agliati); avvia così un’attività che prosegue fino agli anni ’70 (poi per il Corriere del Ticino e Cooperazione): articoli vari, talvolta illustrati, prose e critica d’arte. Nel 1946 prima mostra personale, presso il Circolo ticinese di cultura, a Lugano. Nel 1950 rientra a Milano. Con i pittori ticinesi Emilio Maria Beretta, Giuseppe Bolzani, Pietro Salati e Alberto Salvioni costituisce nel 1952 il «Gruppo della Barca», sodalizio teso a superare isolamento e difficoltà connessi al ristretto ambiente regionale. Lavora per l’editore di grafica Luigi Filippo Bolaffio (Lenno, Como); le sue entrate dipendono dall’incisione. Importanti opere di illustrazione con incisioni originali per l’editore-stampatore d’arte Giulio Topi, Lugano: Desgrazi de Giovannin Bongee di Carlo Porta (1961), Della versione dell’Inferno di Dante in dialetto milanese di Carlo Porta(1965), Chemin de Croix di Pericle Patocchi (1967). 
Nel 1966 mostra personale a Milano presentata dal poeta ticinese Giorgio Orelli. Conduce una vita solitaria e schiva, progressivamente confrontato con una situazione di indigenza. Dopo il 1976 le condizioni della sua vista sono tali da non permettergli più di dipingere né incidere; gli resta la scrittura. L’antologica curata dalla Galleria Matasci di Tenero (Locarno) nel 1980 suscita interesse intorno alla sua figura. Retrospettiva postuma nel 1987 presso la Civica galleria d’arte Villa dei Cedri di Bellinzona.

Artista colto, Marioni accoglie molteplici suggestioni espressive, rielaborandole secondo una dominante vena surreale, a tratti visionaria, e un atteggiamento umanamente partecipe verso i vinti e gli umili, non disgiunto da vigile e caustica ironia. Si distingue un’istanza espressionista di fondo. Legato negli esordi pittorici al clima del Novecento non celebrativo ma «domestico» e ai chiaristi lombardi, parallelamente mostra – in particolare nelle coeve incisioni di figura – un’impostazione arcaico-classica vicina a Carlo Carrà. Ravvisabili richiami anche a Giorgio Morandi, Filippo De Pisis così come a maestri europei quali James Ensor, Marc Chagall o il Picasso del periodo blu (è di Marioni una straordinaria scioltezza disegnativa che ricorda ancora Picasso). 

Analogie con artisti quali Mino Maccari o Franco Rognoni. Importante riferimento a Mario Sironi, verosimile tassello cruciale nello studio delle forze strutturali dell’immagine, sfociato, tra la fine degli anni ’50 e l’inizio dei ’60, nella notevole parentesi informale. La produzione estrema, degli anni ’70, si informa ad un astrattismo lirico di spunto organico. Corrispondenza con l’opera scritta, lasciata alla morte in gran parte inedita. Privilegiata nell’esame critico l’espressione grafica su quella pittorica, se pur discontinua, di fatto meno conosciuta.

Opere: Bellinzona, Museo Villa dei Cedri; Lugano: Museo cantonale d’arte [Fondo proveniente dall’atelier dell’artista], Museo civico di belle arti.

Maria Will, 2004
 

Mario Marioni (Milano, 02.09.1910 - Mendrisio, 18.03.1987). Allievo per la pittura di Giovanni Lentini si forma nell'ambiente dello stabilimento calcografico di suo padre Federico frequentato da numerosi artisti attivi nella Milano di inizio secolo. A partire dagli anni Trenta partecipa a diverse collettive a Milano, a Genova e in Svizzera, mentre attende con particolare impegno all'attività di incisore e illustratore. Dal 1943 al '50 vive a Lugano: durante il periodo ticinese tiene la prima personale nel '46, collabora con Mario Agliati a Gazzetta ticinese. Di ritorno a Milano conduce un'esistenza appartata che conosce rare occasioni espositive, fra le quali una personale milanese nel '66 presentata da Giorgio Orelli e la collettiva Natura e Uomo disposta da Piero Del Giudice a Villa Ciani di Lugano nel '68. Espone anche in diverse città della Svizzera e a Lugano stringe un sodalizio con l'editore Giulio Topi, presso il quale stampa preziosi volumi illustrati con incisioni originali. Collabora a diversi giornali, fra i quali Cooperazione e Corriere del Ticino, con articoli, prose, scritti d'arte e cronache della Milano minore. Dall'inizio degli anni Ottanta - quando ormai, per il progressivo abbassamento della vista, non può più dipingere o incidere ma si limita a scrivere - la sua opera ottiene alcuni significativi riconoscimenti: la galleria Matasci gli dedica un'antologica presentata da Piero Bianconi, Scheiwiller lo inserisce per la grafica nella prestigiosa collana Arte moderna italiana, Bellinzona e Morcote gli dedicano due mostre. Sofferente lascia la sua casa milanese di via Sciesa 18 e si spegne all'Ospedale di Mendrisio nel mese di marzo dell'87. 

Links:

http://www.lacornice.ch/scan.Marioni.pdf

https://www.google.com/search?q=mario+marioni&source=lnms&tbm=isch&sa=X&sqi=2&ved=0ahUKEwig2tXDm57gAhUSa1AKHdb0DWIQ_AUIDigB&biw=1330&bih=718

https://www.rsi.ch/la1/programmi/informazione/il-quotidiano/05.10.2014-Le-opere-di-Mario-Marioni-in-mostra-al-Museo-cantonale-darte-2648728.html

https://lanostrastoria.ch/entries/WxlnNylGXYk

http://museodellamemoria.ch/wp-content/uploads/2017/10/cappelle.pdf

http://www.zam.it/biografia_Mario_Marioni

 

 

 


Fotografie di MARIONI Mario

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