Biografia

Ubaldo Monico, * 3.5.1912 Dongio, † 5.1.1983 Dongio. A sei anni orfano di padre; la numerosa famiglia superstite è confrontata a dure condizioni materiali. Un grave lutto, nella perdita della sorella prediletta, lo colpisce a diciassette anni. Nel 1931 si diploma maestro di scuola elementare a Locarno. Primi tentativi artistici con la pittura; nel 1932 circa avvia la ricerca silografica; dagli anni ’60 adotta anche la tecnica calcografica. Docente (nei vari gradi di scuola, fino alla Scuola Tecnica Superiore di Lugano-Trevano) dal 1932 al 1971. Dal 1933, e fino al 1950 circa, è in contatto con Ettore Cozzani, direttore de’ L’Eroica, rivista italiana d’arte e letteratura contemporanee che accordava alla silografia uno spazio privilegiato. Districandosi a fatica tra gli impegni di lavoro (irrinunciabili per motivi economici),si iscrive nel 1943 all’Università di Friburgo, dove consegue il «Certificat d’aptitude à l’enseignement moyen» (1945) e la licenza universitaria in lettere con un lavoro sulla silografia italiana moderna (1949). Vince il II Premio, categoria quotidiani, al Concorso Internazionale di Critica per la XXVI Biennale di Venezia, nel 1952. Dalla fine degli anni ’50 al 1975 viaggi in Grecia, Egitto, Vicino Oriente ed Europa. Tra il 1974 e il 1976 incide lastre a quattro mani con Bryan Thurston. Presenza regolare in mostre collettive dalla fine degli anni ’30, in Ticino e nel resto della Svizzera; personali, soprattutto fuori dal Ticino (Friburgo, 1947; Milano, 1967, 1968, 1970; Torino, 1970). Antologica sull’opera incisa al Museo Cantonale d’Arte di Lugano nel 1988. Retrospettiva alla Biblioteca Salita dei Frati a Lugano nel 2003/04.

Monico si forma artisticamente da autodidatta, segnatamente facendo riferimento per la silografia – l’ambito nel quale ha operato con il riscontro maggiore – agli esempi illustrati su L’Eroica, al cui direttore, Ettore Cozzani, l’artista usa fino agli anni ’40 sottoporre i propri lavori, ricevendone indirizzi sul modo di procedere. Giusta considerazione, per l’avvio di Monico, va attribuita tuttavia al silografo Aldo Patocchi, dinamica figura della scena artistica ticinese dalla seconda metà degli anni ’20. La ripresa sul vero, che caratterizza i temi di Monico fino alla soglia degli anni ’50, viene superata dall’uso drammatico del contrasto bianco-nero – dove si avverte pure una propensione al simbolo – e piegata ad una visione di marcata espressività. Questa è sostenuta anche da una grafia ampia e convulsa al tempo stesso che, insieme all’opposizione estrema di luce e ombra, stravolge la scena in senso espressionistico. L’alta autonomia del segno contiene in potenza i caratteri dell’astrazione, in seguito esplicita. Il progressivo scioglimento dal figurativo si attua attraverso una sintesi condotta lungo gli anni ’50 sul motivo della testa e viene definitivamente risolto in tangenza con i modi dell’informale. Ora, raggiunto un notevole livello di originalità espressiva, si afferma pure pienamente l’estrema perizia tecnica di Monico, le cui silografie presentano una tale duttilità di tracciato e sottigliezza di segno da sembrare realizzate su supporti diversi da quello – duro – della tavola lignea. Nei due ultimi decenni di attività l’impeto espressivo si compone in forme più regolari e geometriche, dove anche il riferimento ideale a Klee assume qualche concretezza. A tratti – soprattutto in alcune, notevoli, tavole silografiche a colori – si notano pure affinità con le cadenze di certo futurismo a rinforzo del valore spazialistico e costruttivistico delle immagini. Riemergono inoltre valenze figurative e l’artista affronta una nuova serie di teste, interpretate ora come teschio.

Opere: Bellinzona, Civica Galleria d’Arte Villa dei Cedri (Fondo Monico); Lugano, Museo d’arte della Svizzera italiana MASILugano; Parigi, Bibliothèque Nationale; Zurigo, Graphische Sammlung der ETH.

Maria Will, 1998, aggiornato nel 2016
 

 

Ubaldo Monico, nato a Dongio il 3 maggio 1912, ivi morì il 5 gennaio il 5 gennaio 1983. Studiò dapprima alla scuola magistrale di Locarno e poi all'Università di Friborgo.  Insegnò dal 1932 al 1971, con pause causate dagli studi universitari, a più livelli delle scuole ticinesi: da quelle elementari alle superiori. Il suo lavoro d'artista, con una preparazione sostanzialmente autodidattica, cominciò con la pittura, ma poi si volse all'incisione, per poi tornare parzialmente alla pittura negli ultimi anni. I temi principali della ricerca espressiva di Ublado Monico furono: il paesaggio, le teste, le nature morte, le strutture e scritture, lo spazio e il cosmo. Da un inizio figurativo - più naturalistico nei paesaggi, ma più asciutto e corrosivo nelle teste - passò, soprattutto attraverso la sperimentazione sulla natura morta, ad una rappresentazione astratto-informale. I risultati più alti di Ubaldo Monico li ottenne nelle teste e nelle tavole cosmiche, che sono i due poli di una estrema tensione artistica. Nelle teste - scarnificate da luci radenti - c'è la dolorosa commozione che reinventa la condizione d'ostaggio dell'uomo, della persona; nei paesaggi siderali ci sono la vertigine e la meraviglia della lontananza, dell'infinito, del rapporto terra-universo. Nelle luci drammatiche delle sue silografie la vita appare nella sua inarrestabile tragicità. Nel 1987, nelle Edizioni Casagrande di Bellinzona, è apparso un volume di Jean Soldini intitolato Monico, L'opera incisa, con l'introduzione di Vittorio Fagone. Il volume è fondamentale per la conoscenza particolareggiata di Ubaldo Monico.

Eros Bellinelli, Arte di frontiera, Edizioni del Convento Vecchio 

 

Ubaldo Monico nacque a Dongio nel 1912. La prematura scomparsa del padre, nel 1918, rese difficili le condizioni economiche della famiglia che contava sei figli. Monico entrò nel mondo dell’arte come autodidatta, avvalendosi per la xilografia della guida di Ettore Cozzani, direttore della rivista italiana «L’Eroica», impegnata in modo particolare nel rilancio dell’arte dell’incisione su legno. Sono documentati contatti con gli xilografi ticinesi Giovanni Bianconi e, soprattutto, Aldo Patocchi, al quale non poté non guardare il Monico degli inizi. Insegnante per lunghi anni nei vari gradi di scuola (dalle elementari, alle maggiori, al ginnasio – dove insegnò anche italiano – fino alla Scuola Superiore di Lugano-Trevano, dove fu docente di cultura generale),Monico completò la sua formazione con studi in Lettere all’Università di Friburgo.

Nel 1983, Ubaldo Monico morì nel suo villaggio d’origine, dal quale non si era mai staccato pur abitando per circa vent’anni a Lugano. Monico fu anche scrittore, esercitò la critica d’arte e nella sua collaborazione a diversi periodici ticinesi, e si distinse pure per interventi di vibrante impegno civile, in particolare su temi legati alla protezione del paesaggio. Presso Villa dei Cedri c’è un prezioso Fondo Ubaldo MonicoMaria Will è l’autrice della voce dedicata a Ublado Monico leggibile in «SIKART Dizionario sull’arte in Svizzera».

Un servizio di Paul Lehner e Mario Barzaghini per la RSI andò in onda il 12 dicembre 1975 nel programma televisivo «Situazioni e testimonianze». Realizzato a Dongio, è un incontro con Monico presso la sua casa atelier.

 

 

Link:

https://www.google.com/search?q=ubaldo+monico+artista&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwiqgMuq0aniAhWwxaYKHZTcBXgQ_AUIDigB&biw=1330&bih=718

https://www.google.com/search?q=ubaldo+monico+jean+soldini&tbm=isch&source=univ&sa=X&ved=2ahUKEwieqJa29dbnAhVOR5oKHaxCDAEQsAR6BAgKEAE&biw=1344&bih=731

http://www.villacedri.ch/Ubaldo-Monico-99eb7e00

https://www.rsi.ch/play/radio/attualita-culturale/audio/ubaldo-monico-a-malvaglia?id=11392551

https://www.bellinzonese-altoticino.ch/it/pianifica/eventi/agenda-eventi/events/details/Ubaldo-Monico.-Verso-il-colore---Mostra/142811.html

http://tittaratti.ch/it/attivit%C3%A0

https://www.unilibro.it/libro/soldini-jean/ubaldo-monico-l-opera-incisa/9788877130648

https://www.ascona-locarno.com/it/events/details/Caos-Cosmo-Colore/146996

http://www.museo-cantonale-arte.ch/esposizioni.php?m=2,3,28&show=1988&details=94

https://www.rivistadilugano.ch/articoli/2016-05-13-professori-del-liceo-e-del-ginnasio-di-lugano

http://www.edizionicasagrande.com/libri_dett.php?id=1219

https://lanostrastoria.ch/entries/3ELXR16R7zb

https://www.pressreader.com/switzerland/l-osservatore/20190223/281479277696697

https://lanostrastoria.ch/entries/dRQXlr4yA8J

https://archiviodonetta.ch/portfolio/2668/

https://archiviodonetta.ch/portfolio/2669/

https://www.rsi.ch/archivi/dossier/Remo-Beretta-un-intellettuale-da-riscoprire--1799851.html

https://lanostrastoria.ch/entries/m2bX56QQne3

 

 

Remo Beretta: un intellettuale da riscoprire - RSI Radiotelevisione svizzera 

 

 

 

 

 

 


Fotografie di MONICO Ubaldo

L'atelier dell'artista, Dongio - 1975Monico Ubaldo, Vento (dopo la pioggia),1941, xilografia, 33.2 x 26.3 cm.
  • Art Gallery L'UOVO DI LUC
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