Biografia
Luciano Gatti, * 21 08.1933 Fornovo Taro (Parma, Italia), † 2.10.2020 Massagno (Svizzera). Pittore, scultore e poeta nato a Fornovo Taro, Parma. Dopo un soggiorno in Francia, nel 1962 arriva a Lugano dove apre un atelier di restauro. Si dedica alla pittura e alla scultura esponendo in Svizzera ed in Italia a partire dalla metà degli anni settanta. In quel periodo appaiono anche le sue prime raccolte di poesie. Com'era verde, 1977, ed. Club degli Autori, Milano; Per poche parole, 1978, ed. Club degli Autori, Milano; Controtempo, 1979, ed. Club degli Autori, Milano; Calendario senza giorni, 1980, ed. Pan-Arte, Firenze; Quattro temi in contest-color, 1982, ed. Casalini, Sorengo; Infratensioni, 1984, ed. Club degli Autori, Milano; Andante prudente, 1986, ed. Club degli Autori, Milano; Assoluto ancora, 1988, ed. Lalli, Poggibonsi; Quasi certo, 1990, ed. Lalli, Poggibonsi; Disordine della parola, 1992, ed. Ibiskos, Empoli; Indice successivo, 2003, Collana I gigli, ed. Montedit, Melegnano; Epilogo senza ritorno, 2013, ed. l'Ulivo, Balerna.
"Indice successivo" è una raccolta di poesie/frammento di un artista - poeta che cerca coraggiosamente di mettere ordine nella mente stipata di pensieri e dare risposte, genuine e fedeli, agli innumerevoli quesiti che la vita pone davanti giorno dopo giorno.
L'azione di Luciano Gatti trova la sua validità nell'operazione che conduce a questa continua frammentazione della materia poetica e la capacità sta nel saper conciliare la sua visione esistenziale con l'esternazione poetica e nel riuscire ad amalgamare una violenta urgenza creativa con le esperienze del proprio vissuto: le sue parole suggeriscono diversi piani d'intervento, a volte da decodificarsi altre volte da leggersi candidamente, ed è così che il magma dei pensieri diventa autonomo, solido ed originale. V'è da dire come le fonti dell'ispirazione costante sono ossessive e sempre legate in modo indissolubile alla soggettività dell'Autore: frequenti i rimandi e i ritorni su determinate parole chiave che costellano l'intera silloge (vedere ad esempio: rito moderno/rito assopito, ritaglio quotidiano, silenzio/ombra, mendico predetto, l'attesa la continua attesa ossessiva del commiato e la sentenza ripetuta più volte del tutto è ammesso). Occorre dire che il suo discorso non rimane però chiuso o soffocato nell'involucro di queste numerose parole reiterate quasi a rifugio esclusivo ma fuoriesce grazie alla voglia di comunicare ed instaurare un rapporto/dialogo col mondo: necessità inderogabile per tenere viva la parola altrimenti sepolta nella polvere del proprio Io. L'irrequietezza, la malinconia e la pena (indubbiamente la pena più che la noia come scrive egli stesso) umanamente comprensibili sono tuttavia appena sussurrate con voce sommessa e dolente da parte di un artista che getta alle spalle le ansie disseminate, le ombre indecifrate e i frammenti dell'incredibile prisma della vita. Ed è allora che la poesia si fa itinerario umano di un invincibile navigante sempre atteso dalla solitudine, sempre atteso dal domani: urgente è captare le innumerevoli occasioni delle percezioni da cogliere al volo, lasciare libera e aperta la mente.
La poesia di Luciano Gatti è in definitiva un incessante pensiero interrotto, una sommessa condanna a vivere per non appassire, una definizione estrema di quell'incanto irripetibile del frammento filtrato attraverso la ricerca personale, l'eterna illusione nel gioco delle ripetizioni, l'ammissione della consapevolezza che ognuno porta con sé il proprio destino. L'interrogazione obbligata nella direzione della frammentazione dei pensieri e delle memorie lascia tracce tra incanto e disincanto, fragilità e violenza, slancio vitale e malinconia raccolta: un senso di inquietudine esistenziale che fomenta la distanza del poeta dalla banalità quotidiana.
Massimo Barile
Un artista delle ombre umane senza volto
Luciano Gatti, raffinato e colto pittore dalle figure umane cariche di luci e di colori; figure in cammino, senza volto, «finestre» di comunicazione, ma anche gruppi in movimento alla ricerca ansiosa di poter comunicare con gli umani, in una società individualistica come lo è la nostra, dove la persona conta non per ciò che è, ma per ciò che produce. Gatti ha radiografato a 360 gradi il nostro tempo in cui non c’è spazio per i rapporti interpersonali.
Viviamo, camminando per strada gli uni accanto all'altro, anonimi, senza neppure augurarsi il «buon giorno» e la «buona sera». Sì, viviamo a anonimi inquilini in palazzoni di cemento o di vetro, chiusi ermeticamente a riccio dentro il nostro ego, senza neppure conoscere il nostro vicino della porta accanto, ignorando che costui esiste, che ha bisogno di attenzioni, magari solo di un sorriso, di un gesto gentile o di una buona parola; di sentirsi accettato, a accolto e ascoltato. Ha bisogno di qualcuno che lo strappi dall'anonimato, dalla tetra sua solitudine che uccide l’anima e il corpo. La nostra indifferenza verso l’Altro non ci consente di capire che, nella vita, non possiamo camminare da soli. Anche per noi, eterni gaudenti, ci sono inevitabilmente dei «momenti» in cui il il sole si oscura. Ed è proprio in questi momenti che si provano emozioni forti e, perché no, contrastanti, ci si sente soli…
Ammirando le opere a pastello e sprazzi di colore di Luciano Gatti che, nella loro simbologia della figura umana, si presentano nell'impossibilità di comunicare con l’esterno, protesi in ansiosa e tormentata a scesa di riuscire a frantumare lo specchio di un’umanità fredda, scottante, chiusa egoisticamente in se stessa.
Sì, figure umane espressive e accattivanti, e pure altrettanto espressivi i titoli che Luciano Gatti volle dare alle sue creazioni artistiche:. Ad esempio: «Costrizione», Essere solo», «Amanti soli»,«La Luce», «Uomo solo», «Adesso parto» Qui l’artista pittore – scultore intinge il pennello, modula la grezza materia dandole forma e colore, cogliendo i sentimenti più reconditi che covano dentro l’inconscio dell’animo umano, facendoli emergere tra ombre e chiaro – scuro.
Luciano Gatti ha lavorato inizialmente in Italia dove ha esposto in mostre personali e collettive e dal 1962 in Ticino. Suoi lavori si trovano in diverse località del Cantone e della Svizzera.
Ma Luciano Gatti non è solo pittore e grafico è anche poeta. Le sue prose rispecchiano la nobiltà del suo animo, catturano e comunicano visioni nell'animo stesso dell’adesione perfetta tra la sua essenza di poeta: il mondo e le cose che lo circondano. E lo fa con uno spiccato senso di velata nostalgica, direi, malinconia leopardiana, come, per esempio nella sua ultima raccolta poetica dal titolo:
«Epilogo senza ritorno» (Edizioni l’Ulivo, Balerna (2013): il tempo che inesorabilmente fugge come un ladro nella notte, «la luce di fuoco brucia in un sorriso di spada l’epilogo senza ritorno» (p.29)*
Link:
https://uovodiluc.ch/mostra-pubblico-1018.html
http://www.club.it/autori/effettivi/e-l/luciano.gatti/indice-i.html
http://www.villatora.ch/critica.html
https://www.tio.ch/agenda/286495/festa-grande-e-arte-una-tradizione-che-si-rinnova
https://www.osservatore.ch/i-contenuti-dellosservatore-magazine-n-41-2020_36885.html
https://www.laregione.ch/cantone/luganese/1466003/addio-a-luciano-gatti-poeta-musicista-e-pittore
https://www.pressreader.com/switzerland/l-osservatore/20201010/281530818488621
https://www.pressreader.com/switzerland/laregione/20201006/281883005798675
È stato Direttore della Corale di Massagno, ex Corale S.Lucia, dal 1963 al 1985 e successivamente, dal 1990 al 2019, contrabbassista nell'Orchestra Mandolinistica di Lugano (OML),nel periodo dove l'amico Mauro Pacchin era Direttore:
https://www.youtube.com/watch?v=BvDMFqxfQBw
https://www.youtube.com/watch?v=X2PoZb2sMBU
https://www.youtube.com/watch?v=WtUxITD0kDE
https://www.youtube.com/watch?v=RXSFxIYQb6w
https://www.youtube.com/watch?v=bDk03gWaHBg
https://www.youtube.com/watch?v=R2Op761_23A
https://www.youtube.com/watch?v=RhbSGSXAdgQ
https://www.youtube.com/watch?v=02x74uErfbc
https://www.youtube.com/watch?v=TpdXwsA-y_M
https://www.youtube.com/watch?v=QhZ9MXMNFXc
Luce raccolta
Anni di luce raccolta,
forse magica
e subito s'inchina il giorno.
Torna un'altra stagione
desiderata in silenzio
nell'ombra confusa;
un'anima forse spera,
poi appaga l'attesa
il gesto, uno slancio
nel chiaro respiro
a confondere
la tavolozza autunnale,
raccolte mani a cercare
spazio per posare un sogno
... ancora per essere.
Luciano Gatti